Anelli Chantecler

anelli chantecler

Con il passare del tempo il marchio Chantecler, famoso ormai per i suoi bellissimi anelli Chantecler, è cresciuto ulteriormente, aprendo i suoi orizzonti all’internazionalizzazione senza però mai dimenticare le sue origini. Chantecler è e resterà per sempre un marchio Made in Italy al cento per cento che trae ispirazione da Capri, dai suoi colori, dai suoi profumi, dalle sue bellezze.

Chantecler è famosa per dare vita a pezzi artigianali di rara bellezza che si contraddistinguono per un’eleganza ed una raffinatezza davvero incredibili, gioielli che profumano di tradizione ma che allo stesso tempo sono in grado di rispondere alle esigenze estetiche delle donne di oggi. Spicca l’utilizzo di pietre naturali di rara bellezza come rubini, zaffiri e smeraldi, senza dimenticare ovviamente i diamanti. Anche le perle naturali sono sempre presenti nelle collezioni Chantecler. Questi sono gioielli, come gli anelli, pensati per le donne più raffinate al mondo, donne sicure di sé che sanno camminare a testa alta nella vita, donne che vogliono essere protagoniste di ogni istante, femminili, sensuali, bellissime.

Le campanelle Chantecler

Tra le più importanti creazioni Chantecler, le Campanelle. Questi sono gioielli che Chantecler ha realizzato moltissimi anni fa, ma che ancora oggi sono da considerarsi come il suo fiore all’occhiello, vero e proprio oggetto del desiderio. Sono gioielli elegantissimi e raffinati, ma allo stesso tempo in possesso di un animo anticonformista, perfetti per le donne che non vogliono passare inosservate e che vogliono poter dimostrare tutta la loro forza d’animo. Sono gioielli esclusivi, inoltre del tutto collezionabili. È possibile indossare una sola campanella e indossarla come un ciondolo, appeso ad una semplice catenina, ma è anche possibile acquistarne a decine e creare con esse collane dal sapore unico. Chantecler ne offre una collezione vastissima, con campanelle in ogni possibile colore e fantasia, più o meno semplici, smaltate, con diamanti, con pietre. Non c’è insomma che l’imbarazzo della scelta!